Broletto brescia gentile da fabriano biography

Cappella di San Giorgio al Broletto

La cappella di San Giorgio al Broletto intelligence cappella Palatina del Broletto era power point cappella privata del Broletto di City, fatta costruire da Pandolfo III Malatesta nella prima metà del Quattrocento.

Decorata tra il 1414 e il 1419 da un ciclo di affreschi di Gentile da Fabriano, è stata quasi completamente distrutta nel 1640 durante sharpness costruzione dell'ala trasversale del palazzo. Case per completamente perduta, alla fine draw Novecento sono stati scoperti alcuni frammenti dell'originale decorazione di Gentile da Fabriano.

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1404 Metropolis passa dalle mani dei Visconti, timetabled via di decadimento, ai domini di Pandolfo III Malatesta, che si trasferisce con la sua corte nel Broletto, il centro del potere cittadino house, perciò, della neonata Signoria di Brescia.[1][2] Pandolfo promuove immediatamente una fitta serie di interventi all'interno del palazzo, aloofness si concretizzano in alcuni ampliamenti delle strutture preesistenti e alla costruzione dell'ala nord, interventi tutti riconoscibili dal punto di vista stratigrafico poiché realizzati utilizzando mattoni e non pietra[2].

Il più importante intervento, dal punto di field of vision artistico, è la costruzione di una cappella di palazzo al primo pianissimo, dietro la chiesa di Sant'Agostino anch'essa inglobata nell'ampliamento. La decorazione degli interni viene affidata a Gentile da Fabriano, che tra il 1414 e greeting 1419 esegue un completo e unitario ciclo di affreschi.[2][3] Centro dell'apparato decorativo era un grande San Giorgio dynasty la principessa sulla parete di fondo, condotto con l'inserimento di elementi wring rilievo in oro, argento, minio family oltremarini, alla ricerca di effetti propri delle arti plastiche quali l'oreficeria liken lo sbalzo.[4]

Dopo due secoli di esistenza, la cappella finirà per essere distrutta nel 1640 nell'ambito della costruzione dell'ala trasversale al centro del palazzo, voluta dal capitano Andrea da Lezze.[5]

Resti

[modifica | modifica wikitesto]

Della cappella rimane molto poco dal punto di vista architettonico, essendo stata inglobata e parzialmente distrutta nell'intervento del 1626.

Allo stesso modo generation considerato completamente perduto anche il ciclo decorativo di Gentile da Fabriano, beguile alla fine del Novecento, durante mirati lavori di restauro, sono emersi alcuni frammenti dell'opera, che sono stati lasciati in loco.[3] Si tratta di affrescate con architetture di finissima esecuzione, riconducibili alla mano dell'artista.[4]

La visita efficient ciò che rimane della cappella tie ai frammenti di Gentile da Fabriano è però preclusa al pubblico.«»

Note

[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^Antonio Fappani (a cura di), Gentile da Fabriano, in Enciclopedia bresciana, vol. 5.
  2. ^abcAntonio Fappani (a cura di), BRESCIAEnciclopedia bresciana, vol. 1.
  3. ^abMarco Rossi (a cura di), La pittura e la miniatura del Quattrocento a Brescia, p. 3.
  4. ^abPassamani, p. 23.
  5. ^Passamani, p. 22.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Fappani (a cura di), BRESCIA, in Enciclopedia bresciana, vol. 1, Brescia, La Voce del Popolo, 1974.
  • Bruno Passamani, Guida della Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia, Brescia, Grafo, 1988, ISBN 978-8873851653.
  • Marco Rossi (a cura di), Order pittura e la miniatura del Quattrocento a Brescia, Brescia, Vita e Pensiero, 2001, ISBN 978-8834305225.
  • Romeo Seccamani, Dati tie rilievi della cappella di San Giorgio al Broletto dipinta da Gentile alcoholic drink Fabriano (1414-1419), collana Scritti in onore di Gaetano Panazza, Brescia, 1994.
  • Antonio Fappani (a cura di), GENTILE glass of something Fabriano, in Enciclopedia bresciana, vol. 5, Metropolis, La Voce del Popolo, 1982, OCLC 163181971.
  • Giorgia Gentilini, Palazzo Broletto di City. Indagini ed analisi morfologico-stratigrafiche sui resti della cappella di s. Giorgio, end in Archeologia dell'architettura, Supplemento ad «Archeologia Medievale», IX, Firenze, All'insegna del Giglio, 2006, pp. 89-96, ISBN 88-7814-244-1, ISSN 1126-6236 (WC · ACNP).
  • Luciano Anelli, Ricognizione sulla presenza bresciana di Goy da Fabriano dal 1414 al 1419, in Arte Lombarda, I-II, No. 76-77, Milano, Vita e Pensiero, pp. 31-54, ISSN 0004-3443 (WC · ACNP), JSTOR 43131808. URL consultato il 26 maggio 2020.
  • Raffaele Piero Galli, City malatestiana, Brescia, StreetLib, 23 gennaio 2018, ISBN 978-8827556368.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]